Prima e Dopo: La Mansarda Creativa per Figli Indipendenti
Una mansarda quasi abbandonata diventa l’appartamento colorato e luminoso di due fratelli che desiderano l’indipendenza
Siamo a Torino, appena fuori dal centro storico, a pochi passi dal polo universitario. Qui una famiglia di commercianti ha chiesto all’architetto Davide Varetto di ristrutturare la mansarda al terzo piano di una casa di loro proprietà. L’obiettivo era ricavare uno spazio indipendente per due dei tre figli che all’epoca dei lavori, nel 2014, frequentavano l’università mentre il terzo, il più grande, lavorava ed era già fuori casa.
L’ambiente, grande quasi 100 m² e utilizzato come “rifugio” dai ragazzi, era però in pessime condizioni e, prima di pensare agli arredi che sono stati realizzati quasi tutti con materiali di riciclo, è stato necessario renderlo efficiente dal punto di vista energetico. Il risultato è un appartamento moderno, luminoso e colorato che rispecchia gusti e passioni dei proprietari.
L’ambiente, grande quasi 100 m² e utilizzato come “rifugio” dai ragazzi, era però in pessime condizioni e, prima di pensare agli arredi che sono stati realizzati quasi tutti con materiali di riciclo, è stato necessario renderlo efficiente dal punto di vista energetico. Il risultato è un appartamento moderno, luminoso e colorato che rispecchia gusti e passioni dei proprietari.
La porta d’entrata è sulla sinistra della foto. Si arriva qui da una scala interna, posizionata nell’abitazione dei genitori che è al piano sottostante. La scala, però, è all’ingresso, in un punto che permette di salire all’appartamento senza che vi sia la necessità di entrare nelle altre stanze.
Proprio di fronte alla porta è stata ricavata una quinta che ha la funzione di separare l’ingresso dalla zona living e di accompagnare chi entra o a sinistra – dove ci sono cucina, bagno e la camera del ragazzo – o a destra – dove si trovano la stanza della sorella e la cabina armadio. «Ho realizzato questa parete, aperta lateralmente, e l’ho rivestita di plexiglass rosso lucido». Si tratta di una pellicola che è stata incollata su un muro in gasbeton: «Ho scelto una soluzione che fosse più veloce da realizzare del muro classico in mattoni e meno costosa». La parete viene valorizzata anche da due faretti incassati nel pavimento che proiettano il fascio verso l’alto: «Il plexiglass riflette la luce e contribuisce a rendere l’ambiente più luminoso».
Il pavimento è stato sostituito. Prima c’era parquet in finto legno laminato, alternato a moquette. «Abbiamo tolto la precedente pavimentazione, rifatto i battuti e scelto un’unica soluzione per un risultato uniforme. Abbiamo optato per un gres finto legno sbiancato con effetto dogato, più moderno».
Pavimento: Energieker; faretti a incasso: Kreon
Proprio di fronte alla porta è stata ricavata una quinta che ha la funzione di separare l’ingresso dalla zona living e di accompagnare chi entra o a sinistra – dove ci sono cucina, bagno e la camera del ragazzo – o a destra – dove si trovano la stanza della sorella e la cabina armadio. «Ho realizzato questa parete, aperta lateralmente, e l’ho rivestita di plexiglass rosso lucido». Si tratta di una pellicola che è stata incollata su un muro in gasbeton: «Ho scelto una soluzione che fosse più veloce da realizzare del muro classico in mattoni e meno costosa». La parete viene valorizzata anche da due faretti incassati nel pavimento che proiettano il fascio verso l’alto: «Il plexiglass riflette la luce e contribuisce a rendere l’ambiente più luminoso».
Il pavimento è stato sostituito. Prima c’era parquet in finto legno laminato, alternato a moquette. «Abbiamo tolto la precedente pavimentazione, rifatto i battuti e scelto un’unica soluzione per un risultato uniforme. Abbiamo optato per un gres finto legno sbiancato con effetto dogato, più moderno».
Pavimento: Energieker; faretti a incasso: Kreon
PRIMA. Di fronte all’ingresso c’era una parete in vetrocemento. Ora in questo punto della casa è stata sviluppata tutta la zona living.
La foto mostra la zona living che è dietro la quinta rossa. Di fronte al divano, posizionato nella parte più bassa (la mansarda va da 1,60 a 3 metri di altezza) è stato collocato un mobile realizzato dalla falegnameria interna dello studio Varettodesign (la Falegnameria Varetto). Mentre il tavolino rosso è stato acquistato, la mensola sopra è stata ricavata dai mobili con cui in precedenza era arredata la mansarda. «Questi erano molto rovinati, abbiamo dovuto prima ripulirli, quindi con carta vetro e “olio di gomito” eliminare gli adesivi e i disegni, li abbiamo portati al naturale e poi li abbiamo dipinti con vernici ad acqua. Non è stato semplice, è stato necessario passare fino a tre mani di colore».
In questo ambiente, in generale in casa, domina il rosso accostato alla macchia blu petrolio del divano: «Mi è stato chiesto di utilizzare come base dei colori chiari, ma di rendere poi le stanze più moderne e giovanili con delle tonalità più forti, come il rosso e l’arancione. La committenza, inoltre, è molto amante del mare e delle tonalità estive del blu e così hanno voluto che usassi anche questi toni».
Sullo sfondo dell’immagine, s’intravede una porta scorrevole rossa aperta, dietro la quale è stata ricavata la cucina.
Divano componibile, su misura, in tessuto sfoderabile: Diba Salotti; appendiabiti Tonin; tavolino rosso: Lack, Ikea (colore fuori produzione)
In questo ambiente, in generale in casa, domina il rosso accostato alla macchia blu petrolio del divano: «Mi è stato chiesto di utilizzare come base dei colori chiari, ma di rendere poi le stanze più moderne e giovanili con delle tonalità più forti, come il rosso e l’arancione. La committenza, inoltre, è molto amante del mare e delle tonalità estive del blu e così hanno voluto che usassi anche questi toni».
Sullo sfondo dell’immagine, s’intravede una porta scorrevole rossa aperta, dietro la quale è stata ricavata la cucina.
Divano componibile, su misura, in tessuto sfoderabile: Diba Salotti; appendiabiti Tonin; tavolino rosso: Lack, Ikea (colore fuori produzione)
L’appartamento è illuminato con strisce a Led incassate nel muro. Una è stata posizionata dietro il portabiti, un’altra (si vedrà meglio nelle prossime foto) tra la cucina e la porta del bagno (è la porta che vediamo in fondo, sul lato destro dell’immagine). «L’illuminazione è importante, ancora di più in una mansarda. Qui avevamo a disposizione quattro piccole finestre Velux (70x120 cm), non volevo rischiare che dei punti della casa rimanessero bui di giorno. E così ho realizzato uno studio illuminotecnico e ho optato, anche per un discorso di risparmio energetico, per Led a basso consumo a luce calda».
Il quadro appeso lungo il corridoio che porta alla cucina è un ricordo di famiglia, è stato acquistato a New York. I genitori con i figli hanno viaggiato molto e tante volte, anche per lavoro, sono stati negli Stati Uniti.
Lampade a incasso: Kreon
Il quadro appeso lungo il corridoio che porta alla cucina è un ricordo di famiglia, è stato acquistato a New York. I genitori con i figli hanno viaggiato molto e tante volte, anche per lavoro, sono stati negli Stati Uniti.
Lampade a incasso: Kreon
Nella parte bassa, a sinistra dell’ingresso dando le spalle all’entrata, è stata ricavata la cucina. «Abbiamo riutilizzato i pannelli dei vecchi mobili anche per realizzare il top e la struttura, che abbiamo profilato con un bordo in plastica rosso per renderla più elegante e creare dei giochi cromatici di richiamo con gli altri dettagli della stanza – spiega l’architetto. Non potendo posizionare dei pensili per la poca altezza, si è scelto di non realizzare lo zoccolino così da guadagnare una decina di centimetri – e precisa – ho potuto farlo poiché non ho inserito la lavastoviglie».
La nicchia nella quale è stata ricavata la cucina misura 265 cm di larghezza, l’altezza va da 85 a 190 cm.
La porta dietro al tavolino conduce nella stanza da letto del figlio.
Tavolo: Ambra T, Green; sedia trasparente: Victoria Ghost di Kartell
La nicchia nella quale è stata ricavata la cucina misura 265 cm di larghezza, l’altezza va da 85 a 190 cm.
La porta dietro al tavolino conduce nella stanza da letto del figlio.
Tavolo: Ambra T, Green; sedia trasparente: Victoria Ghost di Kartell
I pannelli che chiudono la cucina scorrono su una doppia guida, sono larghi ognuno 130 cm.
A destra della cucina c’è il bagno. Tutte le porte sono state fatte laccare di grigio: «L’ho preferito al più classico bianco, mi sembra una soluzione più grintosa». E l’architetto puntualizza: «Qui, in questo punto, ho incassato una striscia di luce nel muro perché altrimenti l’angolo sarebbe rimasto sempre buio, anche di giorno».
Porte: Bertolotto
A destra della cucina c’è il bagno. Tutte le porte sono state fatte laccare di grigio: «L’ho preferito al più classico bianco, mi sembra una soluzione più grintosa». E l’architetto puntualizza: «Qui, in questo punto, ho incassato una striscia di luce nel muro perché altrimenti l’angolo sarebbe rimasto sempre buio, anche di giorno».
Porte: Bertolotto
PRIMA. La camera del ragazzo prima della ristrutturazione. A questa stanza si accede dalla porta vicino alla cucina e misura circa 30 m².
Sia la scrivania che il comodino sono stati ricavati dai vecchi mobili. Il ragazzo è appassionato di basket e infatti, oltre al quadro di Michael Jordan, vi sono i cappellini NBA che lui colleziona e che sono stati appesi nella stanza sfruttando i cavi che solitamente si usano in cantiere.
Il quadro vicino al letto è stato acquistato durante uno dei tanti viaggi di famiglia. Il pouf di colore giallo è una seduta in plastica con appoggio in tessuto nella quale è nascosto un materasso gonfiabile, da estrarre all’occorrenza.
Pouf: Campeggi
Il quadro vicino al letto è stato acquistato durante uno dei tanti viaggi di famiglia. Il pouf di colore giallo è una seduta in plastica con appoggio in tessuto nella quale è nascosto un materasso gonfiabile, da estrarre all’occorrenza.
Pouf: Campeggi
La porta a destra della cucina conduce invece al bagno. Questa stanza è lunga 3,70 m e larga 2,50 m. Le pareti sono state realizzate in resina di colore grigio per riprendere la tonalità delle porte interne. «Ho preferito la resina alle piastrelle per un discorso estetico, perché mi piace l’effetto materico e volevo evitare le fughe e avere così un risultato più omogeneo».
Sulle pareti sono state ricavate delle nicchie in cartongesso, due sono aperte mentre una – sulla destra – ha un’anta in vetro di chiusura. Sono gli unici elementi contenitivi della stanza. Questi vani sono illuminati da faretti a Led da incasso; qui sono state collocate anche delle scatole in plexiglass trasparente che contribuiscono a rendere questi mini spazi più luminosi. Il muro della nicchia è stato colorato di blu, una tonalità ripresa anche dal tappeto e dal mobile.
Lo specchio del bagno è stato realizzato su misura. Sul piano, in fondo, è possibile vedere una piccola statua, ricordo di un altro viaggio.
Il bagno, a differenza degli altri ambienti, ha altezze più irregolari: si passa dai 160 ai 180 cm, per poi scendere di nuovo e infine salire ai 3 m.
Specchio: Lavalle Arredobagno; Mobile Lavalle Arredobagno; Luce a specchio: Mini Glo-Ball C/W, Flos
Sulle pareti sono state ricavate delle nicchie in cartongesso, due sono aperte mentre una – sulla destra – ha un’anta in vetro di chiusura. Sono gli unici elementi contenitivi della stanza. Questi vani sono illuminati da faretti a Led da incasso; qui sono state collocate anche delle scatole in plexiglass trasparente che contribuiscono a rendere questi mini spazi più luminosi. Il muro della nicchia è stato colorato di blu, una tonalità ripresa anche dal tappeto e dal mobile.
Lo specchio del bagno è stato realizzato su misura. Sul piano, in fondo, è possibile vedere una piccola statua, ricordo di un altro viaggio.
Il bagno, a differenza degli altri ambienti, ha altezze più irregolari: si passa dai 160 ai 180 cm, per poi scendere di nuovo e infine salire ai 3 m.
Specchio: Lavalle Arredobagno; Mobile Lavalle Arredobagno; Luce a specchio: Mini Glo-Ball C/W, Flos
La doccia è stata realizzata su misura, il vetro è satinato, il rivestimento interno è in resina. Il piano e il lavello sono in Corian.
PRIMA. Il bagno era a lato della parete in vetrocemento. Ora è stato spostato: si trova nel punto in cui in questa foto c’è il televisore (in fondo all’immagine). È stato possibile non spostare né scarichi né tubi.
A destra della porta d’ingresso si arriva nella cabina armadio e nella camera della ragazza. La carta da parati sullo sfondo della foto nasconde e mimetizza la porta che conduce in questi ambienti: «La committenza oltre ai colori, mi aveva chiesto di usare anche questo tipo di rivestimento. Così ho pensato di applicarlo su questa porta. Si tratta di una carta tessuto, dalla lunga durata, lavabile; il disegno è stato scelto dal cliente, poi è stato fatto realizzare su misura in funzione delle caratteristiche del tetto (la cui altezza va dai 160 cm ai 3 m, la parete invece è lunga 5 m) così che il disegno fosse proporzionato».
Carta da parati: Wall & Decò; porta raso muro: Luadi
Carta da parati: Wall & Decò; porta raso muro: Luadi
Un primo piano della parete.
Dalla porta con la carta da parati si accede alla cabina armadio, una stanza di circa 18 m². Particolare è il modo in cui è stata realizzata: sono stati utilizzati dei pali in alluminio fissati con degli appoggi in metallo, ai quali sono state ancorate delle mensole bianche, ricavate ancora una volta dai vecchi mobili.
La poltroncina rossa ha un taglio al centro dal quale è possibile estrarre un materasso gonfiabile.
Tappeto: Paola Lenti; poltrona: Pisola di Campeggi
La poltroncina rossa ha un taglio al centro dal quale è possibile estrarre un materasso gonfiabile.
Tappeto: Paola Lenti; poltrona: Pisola di Campeggi
PRIMA. Questa foto mostra com’era prima la stanza della ragazza che misura circa 14 m². A destra, la scrivania recuperata e utilizzata nella stanza del fratello.
Dove prima c’era l’armadio, è stato ricavato il varco che porta nella cabina armadio. All’angolo uno scrittorio shabby chic recuperato. Il quadro appartiene ai ricordi di famiglia.
Tocca a te! Ti piace questa ristrutturazione? Vorresti anche tu vivere in questa mansarda?
Nella nostra rubrica Prima e Dopo proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: due studenti universitari, fratello e sorella
Dove: Torino, zona Politecnico
Anno di costruzione: 1970
Anno di ristrutturazione: 2014
Architetto: Davide Varetto di Varettodesign
Superficie: 96 m²
Costo ristrutturazione: 110 mila euro per i lavori edili e l’impiantistica e 55 mila per gli arredi e i lavori di falegnameria
Il particolare interessante: quasi tutti gli arredi sono stati realizzati con i pannelli multistrato ricavati dai mobili che arredavano la mansarda prima della ristrutturazione. Questi pannelli non solo erano usurati dal tempo, ma anche rovinati da scritte e adesivi; è stato necessario un importante lavoro di falegnameria per recuperarli.
«Prima di curare l’interior, abbiamo reso efficiente dal punto di vista energetico l’appartamento. Abbiamo applicato i pannelli per l’isolamento acustico e termico che non c’erano né sui muri né sul tetto dove era presente solo la soletta», spiega l’architetto Davide Varetto. «Ho installato riscaldamento e raffreddamento a pavimento e ho eliminato così i vecchi termosifoni e migliorato il comfort. Pannelli solari e un’impiantistica idraulica ed elettrica a basso consumo hanno infine permesso di riqualificare la mansarda come edificio in classe energetica A».