Houzz Logo Print
hzdeleted_48070633

Ad architetti e interior designers....

User
il y a 6 ans
Dernière modification : il y a 6 ans

Ciao a tutti! Vi seguo spesso ed oggi ho deciso di registrarmi per chiedervi un consiglio (di vita): ho 23 e un paio d'anni fa ho fatto un corso di Interior Design che devo dire non mi ha lasciato granchè; sento molte lacune e di sicuro non ho le competenze per propormi in uno studio.

Ora sto facendo un altro lavoro ma si sta formando nella mia mente l'idea di studiare Architettura all'Università, il fatto è che sarebbe un grosso investimento: se dedicassi il mio tempo allo studio non potrei permettermi l'indipendenza data da un lavoro, va ponderato...

Per questo vi chiedo: mi descrivereste la giornata tipo di un architetto / interior designer? vi va di condividere quali sono le soddisfazioni e quali le criticità del vostro lavoro?

Un grazie immenso!

Commentaires (11)

  • User
    Auteur d'origine
    il y a 6 ans

    Macchè, apprezzo la franchezza! Capisco benissimo la parte inziale, è proprio perchè non vorrei essere una dei tanti "improvvisati" che sto cercando di capire se un serio percorso di studi possa -per me- valere la pena o meno.

    A me l'idea di progettare spazi in cui vivere trasmette qualcosa al solo pensarci ma a) ho come il presentimento che la passione non basti e b) scegliere un percorso significa escludere gli altri e questo spaventa

    Ad ogni modo grazie!!

  • PRO
    Viviana Severini
    il y a 6 ans
    Sono d'accordo con ogni singola parola di studiodonizelli...non ultimo il fatto che sia il lavoro più bello del mondo. La competizione è tanta, in Italia forse davvero troppa...siamo talmente tanti che obiettivamente ci sono dei problemi...penso anche che non basti la passione ma che peró sia fondamentale per affrontare la "vita da architetto"...niente orari, zero certezze, tanta concorrenza, tanta pazienza...un architetto è psicologo, avvocato, commercialista, diventa "amico" e confidente...alla fine fa anche il progettista...peró ha l'onere e l'onore di progettare spazi, di progettare o ridisegnare la percezioni dei luoghi dell'abitare...residenze, uffici, spazi commerciali, spazi urbani...io personalmente non potrei fare altro nella vita anche se a volte...guardandomi indietro mi chiedo..."ma chi te lo ha fatto fare?" Ahah! Penso serva una seria preparazione, molta dedizione, tanta passione e taaaanta tanta pazienza. La voglia di mettersi in gioco, di sperimentare e di trovare, all'interno del grande mondo dell'architettura, la propria strada.
    In bocca al lupo se deciderai di intraprendere questa strada...e se è così, il mio unico consiglio è quello di farlo nel modo più serio possibile, con tanta curiositá e sempre voglia di imparare, al di là dei testi scritti e dei manuali.
  • PRO
    Arch. Claudia Baldi - MatStudio
    il y a 6 ans

    condivido in pieno quanto detto dai colleghi.... aggiungo però che a volte essere bravi e competenti non basta, perché dall'altra parte devi trovare un committente capace di comprendere la qualità del tuo progetto. Apprezzare la raffinatezza del gusto, la cura di certi dettagli.... ad occhio e croce si tratta del 3% dei committenti.

    Scusami la franchezza, ma la maggior parte delle persone non è in grado di distinguere fra una casa abominevole e una armoniosa, fra una sedia orrenda ed una meravigliosa. Però son tutti convinti del contrario...

    Per il resto il tuo essere bravo significa essere sempre disponibile, veloce, organizzato, "tuttologo".... devi avere una pazienza e una capacità diplomatiche che Kofi Annan ti spiccia la casa.

    Passa un pochino di tempo a frugare fra i design dilemma e poi dimmi che idea ti sei fatta della cultura progettuale (nel senso della capacità di comprendere, non di realizzare) e della considerazione che mediamente emerge per il mestiere di architetto. Sul serio, sono curiosa di sapere il tuo punto di vista!

  • PRO
    lifting house
    il y a 6 ans

    Buonasera Milk. Io ti scrivo da interior designer e come loro mi faccio "un mazzo tanto". Oltre a progettare seguendo le esigenze del cliente; discutere con idraulici, cartongessisti, elettricisti; bisogna occuparsi del marketing e della burocrazia,bisogna tenersi aggiornati su normative, nuovi materiali e tendenze; il tutto per trovarsi alla fine a pagare un botto di tasse ( questo purtroppo è un problema di tutti i liberi professionisti).

    Premesso ciò, quando alla fine il cliente mi dice " wow!!! E' bellissimo!!!" mi sento ripagata di tutti gli sforzi

  • User
    Auteur d'origine
    il y a 6 ans

    Beh, io dopo gli eventuali studi tenderei comunque a spostarmi all'estero, l'Italia è un chicchino pieno di Bellezza da cui trarre ispirazione ma lo trovo un Paese statico. Poi chissà...

    @MatStudio : da spettatrice seguo Houzz da un po' e lo noto che non c'è una reale comprensione della figura dell'architetto/arredatore (né spesso un gran gusto. . .), ma questo quanto ha impatto? intendo, ti/vi ritrovate spesso a dovervi confrontare con questo tipo di clientela?

    Un paio di domande più tecniche... quanto è difficile per un principiante senza esperienza iniziare a muoversi? è un lavoro che rende (economicamente) bene? clienti che non pagano, quanto sono frequenti?

    Ps. qualcuno di voi ha sentito di parlare del corso di Interior Design + Product Design della scuola Accademia Italiana?

    https://www.accademiaitaliana.com/dipartimenti/corsi-design/laurea-design

  • User
    Auteur d'origine
    il y a 6 ans
    Dernière modification :il y a 6 ans

    Ah, volevo anche chiedervi verso quante (e quali) specializzazioni ci si potrebbe orientare dopo un percorso del genere?

    Ad esempio ID di yatch, ambienti commerciali, case di lusso...

    Grazie!! :))

  • User
    Auteur d'origine
    il y a 6 ans

    Ancora una piccola curiosità: è verosimile pensare di fare l'interior designer dopo una laurea in scenografia?

  • PRO
    studiodonizelli
    il y a 6 ans
    Dernière modification :il y a 6 ans

    Ciao F Milk, il consiglio che posso darti è quello di non infilarti in un ambito generalista per il fatto che avresti semplicemente molta concorrenza. Sicuramente sono meno inflazionati ambiti più tecnici o di nicchia dove la concorrenza è meno spietata, ma non è facile entrarci. Nel Luxury (quello vero intendo) non ci arrivi per studio ma per opportunità che ti portano a far cose che poi vengono richieste da altri e inizi ad inserirti. Ma per lavorare nel luxury, oltre a conoscere dinamiche di progettazione e distribuzione diverse dall'ordinario, significa anche saper usare e sperimentare materiali e tecnologie non sempre convenzionali e, anche quando lo sono, si deve essere in grado di interpretarli nel modo migliore e più nuovo! Per lo yachting direi più o meno lo stesso. Il retail è un buon settore ma anche i quel caso bisogna avere una cultura specifica se si ha l'ambizione di fare cose interessanti (branding, comunicazione, marketing, visual... insomma, devi masticare bene certi argomenti perché parlerai con gente esperta in quei settori e dovrai comprendere velocemente il loro linguaggio e il loro modus operandi). In buona sostanza, se proprio vuoi buttarti nella mischia perché pensi di avere i numeri per farlo, il consiglio che ti do, anche vista la tua giovane età, è investire pesantemente sulla tua preparazione: scuola e stage! Che tu faccia un BUON corso di interior design o che tu faccia una BUONA facoltà di architettura, devi pensare di affinare gli strumenti utili per entrare negli studi che ti possono poi garantire esperienze valide. Devi sapere bene una lingua straniera, devi conoscere bene la base del software tecnico (minimo sindacale è autocad, sketch up, photoshop, illustrator e Key note o power point... poi ci saranno motori rendering e modellatori, ma un passo alla volta). Punta a fare delle prime esperienze progettuali in studio a fianco dei senior, studia ogni loro mossa: da come approcciano il progetto, come disegnano, a come parlano con il cliente. Vedi di fare esperienze in cantiere. Per le prime esperienze basterà seguire un senior e vedere come si comporta, cosa dice, come risolve i problemi poi, poco alla volta, vedi di andare tu in modo indipendente per avere i primi contatti diretti con le figure del cantiere. Se puoi e se conosci degli artigiani (mobilieri, marmisti, fabbri, vetrai) fatti ogni tanto un giro nei laboratori per vedere come lavorano (spesso dalle loro imprecazioni impari molto rapidamente quello che puoi e non puoi chiedere ad un materiale). E' brutto dirlo, ma oggi le esperienze si fanno con gli stage. Prendili come fossero corsi e quindi non deprimerti se ti proporranno un mero rimborso spese (...se, perché alcuni manco quello), ma pretendi di imparare, di capire e di farti esperienza. Uno Stage è un percorso di crescita e non un lavoro sotto pagato! Quando avrai capito che in quella realtà non ha più nulla da imparare cambia... Non hai detto di dove sei, ma tieni presente che anche la "piazza" in cui farai esperienza conta... Un grande in bocca al lupo!

    User a remercié studiodonizelli
  • User
    Auteur d'origine
    il y a 6 ans

    Ti e vi ringrazio davvero! Per me, essendo un'esterna affascinata, è tutto molto virtuale e poter avere riscontro da chi invece vive e lavora in questo contesto è un confronto prezioso.

    Ps. Sono di Torino, ma le scuole/università che sto valutando sono tutte in altri posti (principalmente Firenze e Roma) e poi come già detto mi piacerebbe migrare...

  • PRO
    studiodonizelli
    il y a 6 ans

    ...sarebbe più bello dire "fare esperienza all'estero"... è veramente un peccato che chi ha qualcosa da dire debba per forza andare altrove per poi rimanerci! (Te lo dico con l'amaro in bocca perché io lavoro più all'estero che in italia...)

    P.S. Prendi in considerazione anche Milano se ti piace il design contemporaneo.

France
Personnaliser mon expérience à l'aide de cookies

Houzz utilise des cookies et d'autres technologies de suivi similaires pour personnaliser mon expérience utilisateur, me proposer du contenu pertinent et améliorer ses produits et services. En cliquant sur « Accepter », j'accepte l'utilisation des cookies telle qu'elle est décrite plus en détail dans la Politique d'Utilisation des Cookies de Houzz. Je peux rejeter les cookies non essentiels en cliquant sur « Tout rejeter » ou « Gérer mes préférences ».