Classica, in Plastica o Metallo? La scelta della Sedia Giusta a Pranzo
Indecisi fra la sedia del vostro designer preferito e quella della casa della vostra infanzia? Provate a razionalizzare i criteri di scelta
Con o senza braccioli, imbottite o tessili? Di plastica, legno o metallo? E poi: stile classico, vintage, moderno, hi-tech? Non è semplice districarsi fra i molti modelli di sedie esistenti: dalle più classiche alle contemporanee, passando per le più iconiche, come si fa a scegliere il modello di sedia più adatto alla propria casa? Per cominciare si può provare a individuare le proprie esigenze e priorità cercando di capire ad esempio se le prescelte saranno più di rappresentanza o serviranno quotidianamente oltre che per sedersi a tavola a mangiare, anche per lavorare o studiare. Senza trascurare poi gli accostamenti con il resto dell’arredo.
Intramontabile Thonet
Non ha certo bisogno di presentazioni ed è simbolo assoluto di versatilità. “Lei” – 1 idea, 6 componenti, 2 dadi, 10 viti – sta bene dovunque e attorno a qualsiasi tavolo…
Non ha certo bisogno di presentazioni ed è simbolo assoluto di versatilità. “Lei” – 1 idea, 6 componenti, 2 dadi, 10 viti – sta bene dovunque e attorno a qualsiasi tavolo…
Il classico
Come giusto che sia per una tipologia passata indenne attraverso le generazioni, dà una nota di calore e di morbidezza agli arredi più lineari ed essenziali. Certo che una buona imbottitura fa un gran comodo!
Come giusto che sia per una tipologia passata indenne attraverso le generazioni, dà una nota di calore e di morbidezza agli arredi più lineari ed essenziali. Certo che una buona imbottitura fa un gran comodo!
Intrecci di silhouette
Gli amanti delle citazioni, affezionati alle forme delle sedie storiche, trovano nella Masters (design Phlippe Starck con Eugeni Quitllet per Kartell) tre modelli in uno. A ben guardare si riconoscono – intrecciati – gli schienali della Serie 7 di Arne Jacobsen, della Tulip Armchair di Eero Saarinen e della Eiffel Chair di Charles Eames. Chi meglio di lei si integra in ogni tipo di arredamento?
Gli amanti delle citazioni, affezionati alle forme delle sedie storiche, trovano nella Masters (design Phlippe Starck con Eugeni Quitllet per Kartell) tre modelli in uno. A ben guardare si riconoscono – intrecciati – gli schienali della Serie 7 di Arne Jacobsen, della Tulip Armchair di Eero Saarinen e della Eiffel Chair di Charles Eames. Chi meglio di lei si integra in ogni tipo di arredamento?
Il rustico
Chi non ne ha mai posseduta o provata una alzi la mano! Resta la sedia più usata e più facile da reperire sia nei mercatini, sia di nuova produzione a prezzi molto accessibili. Se qui è nel suo ambiente d’elezione, in una casa di città è sempre a suo agio. Basta sbizzarrirsi con i cuscini!
Chi non ne ha mai posseduta o provata una alzi la mano! Resta la sedia più usata e più facile da reperire sia nei mercatini, sia di nuova produzione a prezzi molto accessibili. Se qui è nel suo ambiente d’elezione, in una casa di città è sempre a suo agio. Basta sbizzarrirsi con i cuscini!
La tradizione
Il fascino e le forme della tradizione sono il punto di partenza per molti modelli di sedie prodotti dagli anni ‘50 fino ad oggi. Una leggerezza formale che si concede qualche piccolo ornamento solo nella lavorazione dello schienale e che si colloca con la sua sobria eleganza in ogni tipo di ambiente.
Il fascino e le forme della tradizione sono il punto di partenza per molti modelli di sedie prodotti dagli anni ‘50 fino ad oggi. Una leggerezza formale che si concede qualche piccolo ornamento solo nella lavorazione dello schienale e che si colloca con la sua sobria eleganza in ogni tipo di ambiente.
La modernità
Il modello 699 disegnato da Gio Ponti per Cassina nel 1957, noto come Superleggera, deve la sua forma sottile alla sezione triangolare delle gambe, la più ridotta possibile compatibilmente con le esigenze costruttive essenziali. Una sezione che, disse Ponti, “assottigliando visualmente la forma, la esprime”. Risultato della ideale collaborazione fra progettista e industria, è ancora simbolo di modernità.
Il modello 699 disegnato da Gio Ponti per Cassina nel 1957, noto come Superleggera, deve la sua forma sottile alla sezione triangolare delle gambe, la più ridotta possibile compatibilmente con le esigenze costruttive essenziali. Una sezione che, disse Ponti, “assottigliando visualmente la forma, la esprime”. Risultato della ideale collaborazione fra progettista e industria, è ancora simbolo di modernità.
Il legno
Se vi è congeniale la plastica continuità delle forme ma preferite il calore e la naturalità del legno, potete optare per una sedia in multistrato curvato. La linea continua della Young 421 di Pedrali si deve alla struttura in massello di rovere.
Vantaggio in più: è impilabile, oltre che leggera. Dettaglio non da poco quando si ha bisogno di spostare le sedie per creare più spazio.
Se vi è congeniale la plastica continuità delle forme ma preferite il calore e la naturalità del legno, potete optare per una sedia in multistrato curvato. La linea continua della Young 421 di Pedrali si deve alla struttura in massello di rovere.
Vantaggio in più: è impilabile, oltre che leggera. Dettaglio non da poco quando si ha bisogno di spostare le sedie per creare più spazio.
Design nordico
Legno di betulla curvato, intrecci tessili, sobrietà e uso del colore sono i concetti alla base del design nordico, ormai tanto familiare anche alle nostre latitudini (Ikea docet!). Ma Alvar Aalto disegnava per Artek la Chair 611 già sul finire degli anni Venti. Un altro pezzo intramontabile, dedicato a chi cerca sedie comode come poltrone.
Legno di betulla curvato, intrecci tessili, sobrietà e uso del colore sono i concetti alla base del design nordico, ormai tanto familiare anche alle nostre latitudini (Ikea docet!). Ma Alvar Aalto disegnava per Artek la Chair 611 già sul finire degli anni Venti. Un altro pezzo intramontabile, dedicato a chi cerca sedie comode come poltrone.
Plastica e metallo
La tecnologia legata alla lavorazione a stampo del polipropilene ha dato il via a diversi modelli accoglienti e confortevoli che legano con grande eleganza e leggerezza le forme avvolgenti della monoscocca con il metallo della struttura. Attorno a un tavolo di legno massello scuro rendono più sobrio l’ambiente, ma è con il piano di vetro che le loro forme trovano maggior espressione.
Il vantaggio in più: la Maui disegnata da Vico Magistretti per Kartell è anche impilabile.
La tecnologia legata alla lavorazione a stampo del polipropilene ha dato il via a diversi modelli accoglienti e confortevoli che legano con grande eleganza e leggerezza le forme avvolgenti della monoscocca con il metallo della struttura. Attorno a un tavolo di legno massello scuro rendono più sobrio l’ambiente, ma è con il piano di vetro che le loro forme trovano maggior espressione.
Il vantaggio in più: la Maui disegnata da Vico Magistretti per Kartell è anche impilabile.
Sedia Tom Vac, design Ron Arad, Vitra
Ti potrebbe interessare leggere: Icone del Design, la Sedia Tulip
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Plastica e legno
Coniugata con il legno, e anche imbottita, la tipologia della monoscocca in policarbonato garantisce un comfort ancora maggiore.
Per chi predilige il tutto legno, con qualche piccola concessione al colore.
Flow Chair, design Jean Marie Massaud, MDF
Coniugata con il legno, e anche imbottita, la tipologia della monoscocca in policarbonato garantisce un comfort ancora maggiore.
Per chi predilige il tutto legno, con qualche piccola concessione al colore.
Flow Chair, design Jean Marie Massaud, MDF
La poltrona
Perché non osare con vere e proprie poltrone attorno al tavolo? Se non avete l’esigenza di mettere più di quattro sedute attorno al tavolo, ecco una soluzione che porta con la morbidezza delle sue linee un tocco di calore in un ambiente caratterizzato da total white e vetro. In midollino o anche con una scocca in materiale plastico colorato.
Raccontaci: e tu, che tipo di sedie hai scelto per la sala da pranzo?
Perché non osare con vere e proprie poltrone attorno al tavolo? Se non avete l’esigenza di mettere più di quattro sedute attorno al tavolo, ecco una soluzione che porta con la morbidezza delle sue linee un tocco di calore in un ambiente caratterizzato da total white e vetro. In midollino o anche con una scocca in materiale plastico colorato.
Raccontaci: e tu, che tipo di sedie hai scelto per la sala da pranzo?
Confortevole e leggermente “molleggiata”, la tipologia a slitta annovera fra i suoi illustri capostipiti la S32 disegnata da Marcel Breuer. La produce Thonet sin dagli anni ‘30. L’accostamento fra acciaio tubolare, legno e canna d’India intrecciata è eleganza assoluta e la si può esaltare anche attorno a un tavolo con piano in cristallo.