Progettare il Bordo Piscina, i Segreti degli Esperti
Consigli e novità dei professionisti per realizzare un bordo piscina bello e funzionale
Il bordo piscina è sottovalutato, eppure è parte integrante di un progetto più ampio che deve considerare anche il contesto architettonico e ambientale. Oltre a un valore estetico, risponde anche a una precisa funzione. Tre professionisti di Houzz spiegano perché è importante e, soprattutto, quali sono i materiali più indicati per rivestirlo. E per chi vuole un bordo piscina da sogno? Un impianto audio e uno luci potrebbero dar vita a una soluzione davvero di grande fascino!
Consigli professionali di:
Consigli professionali di:
- Marco Golinelli, architetto di Studio Architettura Golinelli (prov. di Cuneo)
- Squadra tecnica di Woodco, azienda specializzata nel parquet (Trento)
- Squadra tecnica di Déco, azienda specializzata nel decking (prov. di Bergamo)
Quanto spazio serve?
Golinelli afferma: «Non vi sono misure standardizzate, poiché lo spazio da destinare al bordo piscina dipende anche dalla disponibilità di aree verdi, per questo motivo realizzare un buon progetto ben contestualizzato aiuta. In generale, è opportuno che l’ambiente destinato al bordo sia proporzionato alla superficie della piscina e alle sue dimensioni. Qualora vi sia la disponibilità di un’area sufficientemente ampia e la piscina sia di dimensioni grandi (per esempio 10x5 o 12x6) consiglio anche di prevedere un piccolo manufatto ad uso spogliatoio, un ricovero attrezzature ed eventualmente un bagno con doccia, se fosse possibile, altrimenti è bene prevedere almeno una doccia esterna».
La zona destinata al bordo piscina diventa anche utile per appoggiare i piedi ed evitare che si sporchino prima di entrare in acqua.
Golinelli afferma: «Non vi sono misure standardizzate, poiché lo spazio da destinare al bordo piscina dipende anche dalla disponibilità di aree verdi, per questo motivo realizzare un buon progetto ben contestualizzato aiuta. In generale, è opportuno che l’ambiente destinato al bordo sia proporzionato alla superficie della piscina e alle sue dimensioni. Qualora vi sia la disponibilità di un’area sufficientemente ampia e la piscina sia di dimensioni grandi (per esempio 10x5 o 12x6) consiglio anche di prevedere un piccolo manufatto ad uso spogliatoio, un ricovero attrezzature ed eventualmente un bagno con doccia, se fosse possibile, altrimenti è bene prevedere almeno una doccia esterna».
La zona destinata al bordo piscina diventa anche utile per appoggiare i piedi ed evitare che si sporchino prima di entrare in acqua.
Parliamo di materiali
I pro consigliano materiali che non si surriscaldino e che non patiscano l’umidità, dunque tendenzialmente chiari e non lapidei. La pietra, per esempio, è molto scenografica, ma potrebbe risultare poco pratica per la sua conduttività termica.
Esistono diverse possibilità, dai rivestimenti a base di cemento al teak, piacevole al calpestio e di grande effetto. «Oggi possiamo scegliere anche materiali compositi con base in fibra di legno, richiedono minor manutenzione e garantiscono nel tempo una maggiore durabilità cromatica», puntualizza Golinelli.
Quando progettiamo il bordo, è utile pianificare anche dei sistemi di copertura per la piscina: «Le tipologie sono generalmente due, la prima è formata da teli scorrevoli che galleggiano a pelo d’acqua e permettono di tenerla pulita (sono utili in caso di giardini con presenza di alberature e foglie) e consentono anche di regolare la temperatura dell’acqua. La seconda è invece più costosa e invasiva: sono strutture in alluminio e policarbonato, costituite da arcate geometriche scorrevoli e telescopiche, che permettono l’utilizzo della piscina anche nelle mezze stagioni poiché creano una sorta di effetto serra», conclude l’architetto.
I pro consigliano materiali che non si surriscaldino e che non patiscano l’umidità, dunque tendenzialmente chiari e non lapidei. La pietra, per esempio, è molto scenografica, ma potrebbe risultare poco pratica per la sua conduttività termica.
Esistono diverse possibilità, dai rivestimenti a base di cemento al teak, piacevole al calpestio e di grande effetto. «Oggi possiamo scegliere anche materiali compositi con base in fibra di legno, richiedono minor manutenzione e garantiscono nel tempo una maggiore durabilità cromatica», puntualizza Golinelli.
Quando progettiamo il bordo, è utile pianificare anche dei sistemi di copertura per la piscina: «Le tipologie sono generalmente due, la prima è formata da teli scorrevoli che galleggiano a pelo d’acqua e permettono di tenerla pulita (sono utili in caso di giardini con presenza di alberature e foglie) e consentono anche di regolare la temperatura dell’acqua. La seconda è invece più costosa e invasiva: sono strutture in alluminio e policarbonato, costituite da arcate geometriche scorrevoli e telescopiche, che permettono l’utilizzo della piscina anche nelle mezze stagioni poiché creano una sorta di effetto serra», conclude l’architetto.
A proposito di materiali, gli fanno eco i professionisti di Woodco: «Consigliamo materiali naturali e tonalità soffuse: è importante realizzare spazi armoniosi che favoriscano il benessere psicofisico».
Oggi la ricerca ha portato alla realizzazione di materiali e tecnologie ecofriendly anche per l’outdoor e in particolare per il bordo piscina. In alternativa al decking tradizionale, vi sono anche pavimenti per esterni sostenibili.
Per esempio esistono soluzioni WPC (Wood and Plastic Composites) che uniscono un materiale termoplastico a uno vegetale che deriva dalla lavorazione di altri componenti (in genere fibre vegetali inerti e materiali plastici riciclabili). Rispetto al decking, hanno un indice di resistenza maggiore e non richiedono particolare manutenzione. Sono prodotti green, riciclabili, sono realizzati infatti con la farina di legno che è ricavata dagli scarti di lavorazione.
Oggi la ricerca ha portato alla realizzazione di materiali e tecnologie ecofriendly anche per l’outdoor e in particolare per il bordo piscina. In alternativa al decking tradizionale, vi sono anche pavimenti per esterni sostenibili.
Per esempio esistono soluzioni WPC (Wood and Plastic Composites) che uniscono un materiale termoplastico a uno vegetale che deriva dalla lavorazione di altri componenti (in genere fibre vegetali inerti e materiali plastici riciclabili). Rispetto al decking, hanno un indice di resistenza maggiore e non richiedono particolare manutenzione. Sono prodotti green, riciclabili, sono realizzati infatti con la farina di legno che è ricavata dagli scarti di lavorazione.
Un’alternativa è data anche dai pavimenti in BPC (Bamboo Plastic Composites), realizzati con una particolare composizione a base di farina di bambù e polietilene. Sono materiali che resistono a invecchiamento, agenti atmosferici, macchie, funghi, muffe, batteri, microrganismi marini e insetti. Inoltre non ingrigiscono, non invecchiano, non marciscono e sono resistenti sia all’acqua, poiché non gelano, sia ai raggi del sole.
Questi rivestimenti, inoltre, evitano la formazione di schegge, offrendo la possibilità di camminare piacevolmente a piedi nudi; inoltre, una volta installati non necessitano di alcun tipo di trattamento, nemmeno di riverniciature o levigature.
Questi rivestimenti, inoltre, evitano la formazione di schegge, offrendo la possibilità di camminare piacevolmente a piedi nudi; inoltre, una volta installati non necessitano di alcun tipo di trattamento, nemmeno di riverniciature o levigature.
Esistono poi legni naturali e compositi, dove uno speciale scudo plastico protegge esternamente il pavimento rendendolo più resistente. Queste soluzioni sono anche antigraffio, antimacchia e sono immuni da variazioni di colore.
Tra le diverse opzioni, troviamo anche la resina drenante e il sughero a spruzzo. La prima è composta da resina e marmo che rendono il pavimento resistente e drenante, l’acqua così non rimane a terra e non vi è il rischio di scivolare. Questo rivestimento richiede una manutenzione ordinaria semplice e veloce (dell’acqua è sufficiente) e non subisce cambiamenti con il passere del tempo. Il sughero a spruzzo, invece, è composto da acqua, resina e sughero, una combinazione che rende la superficie “bucciosa” con alte caratteristiche di impermeabilità. Il sughero inoltre è elastico e non viene attaccato dai funghi.
Tra le diverse opzioni, troviamo anche la resina drenante e il sughero a spruzzo. La prima è composta da resina e marmo che rendono il pavimento resistente e drenante, l’acqua così non rimane a terra e non vi è il rischio di scivolare. Questo rivestimento richiede una manutenzione ordinaria semplice e veloce (dell’acqua è sufficiente) e non subisce cambiamenti con il passere del tempo. Il sughero a spruzzo, invece, è composto da acqua, resina e sughero, una combinazione che rende la superficie “bucciosa” con alte caratteristiche di impermeabilità. Il sughero inoltre è elastico e non viene attaccato dai funghi.
Pulizia e gestione
I materiali che richiedono poca manutenzione sono pratici, non necessitano di una gestione particolare e in genere è sufficiente pulirli con acqua corrente. «È utile però prevedere nei pressi della piscina un attacco per una pompa e per un’eventuale idropulitrice per la manutenzione annuale», aggiunge Golinelli.
I materiali che richiedono poca manutenzione sono pratici, non necessitano di una gestione particolare e in genere è sufficiente pulirli con acqua corrente. «È utile però prevedere nei pressi della piscina un attacco per una pompa e per un’eventuale idropulitrice per la manutenzione annuale», aggiunge Golinelli.
Tempi e costi
«Se desideriamo intervenire su una piscina già esistente, progettando nuovamente il bordo, i lavori in genere richiedono tempi brevi, un mese è sufficiente – spiegano gli esperti di Déco – Il rivestimento delle pareti esterne o l’installazione di un nuovo pavimento sono soluzioni facili da realizzare, se non richiedono demolizioni o opere edili invasive, e sono interventi che permangono nel tempo».
«Se desideriamo intervenire su una piscina già esistente, progettando nuovamente il bordo, i lavori in genere richiedono tempi brevi, un mese è sufficiente – spiegano gli esperti di Déco – Il rivestimento delle pareti esterne o l’installazione di un nuovo pavimento sono soluzioni facili da realizzare, se non richiedono demolizioni o opere edili invasive, e sono interventi che permangono nel tempo».
Il bordo piscina dei sogni?
Il bordo piscina dei sogni, oltre a lettini prendisole e un tavolino d’appoggio, potrebbe prevedere anche la predisposizione di un impianto audio e un angolo bar dotato di frigorifero e produttore di ghiaccio. Golinelli aggiunge: «Se l’abitazione è nuova e tutto è ancora da progettare, potrebbe anche essere interessante e utile portare una bocchetta dell’aspirazione centralizzata con un tubo dedicato per le pulizie. Un progetto illuminotecnico, inoltre, potrebbe trasformare il bordo piscina in un vero e proprio elemento architettonico capace di valorizzare la casa e creare un effetto affascinante e di grande impatto visivo».
Il bordo piscina dei sogni, oltre a lettini prendisole e un tavolino d’appoggio, potrebbe prevedere anche la predisposizione di un impianto audio e un angolo bar dotato di frigorifero e produttore di ghiaccio. Golinelli aggiunge: «Se l’abitazione è nuova e tutto è ancora da progettare, potrebbe anche essere interessante e utile portare una bocchetta dell’aspirazione centralizzata con un tubo dedicato per le pulizie. Un progetto illuminotecnico, inoltre, potrebbe trasformare il bordo piscina in un vero e proprio elemento architettonico capace di valorizzare la casa e creare un effetto affascinante e di grande impatto visivo».
E tu? Vorresti riprogettare il bordo della tua piscina? Hai altre domande da fare ai Pro? Scrivile nei Commenti qui sotto o avvia una discussione nella sezione Consigli.
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L’architetto Marco Golinelli precisa subito:«Pensare al bordo piscina, vuol dire realizzare un vero e proprio progetto, per avere garanzie di un buon risultato dal punto di vista funzionale ed estetico occorre affidarsi a un progettista preparato che valuti anche il contesto architettonico e ambientale – e aggiunge – il bordo è parte integrante della piscina, pertanto va studiato e pensato come complementare fin dalle prime fasi di progettazione».
Gli fa eco il team di Woodco che evidenzia l’importanza di progettare un ambiente esterno confortevole da godere in tranquillità in famiglia o con gli amici.«L’ideale sarebbe realizzare una vera oasi di pace dedicata al benessere e al relax».