Prima e Dopo: da Confuso Sottotetto a Candida Mansarda Zen
Difficile immaginare l’aspetto originario di questo appartamento: scopritene la straordinaria metamorfosi insieme a noi, foto dopo foto
Prisca frequenta ancora l’università quando si mette in cerca del suo primo appartamento. La giovane studentessa, inquilina in un monolocale di 15 m² situato nei pressi della scuola d’architettura di Ivry-sur-Seine, si è ormai affezionata a questo quartiere pieno di vecchie fabbriche ristrutturate e non ha alcuna intenzione di allontanarsene. Tuttavia, lo spazio in cui vive è poco e la ragazza sogna di trovare una casa che le permetta di fare pratica nella duplice veste di committente e direttore lavori.
Quando visita questo bilocale nel sottotetto per la prima volta, se ne innamora all’istante, malgrado le condizioni in cui versi lascino alquanto a desiderare. «Cercavo un appartamento da ristrutturare che fosse un po’ diverso dal solito, in modo da poter fare esperienza “sul campo”. Dato che ho sempre abitato in un sottotetto, sin da quando ero bambina, speravo di trovare un luogo simile a una piccola mansarda parigina: adoro, infatti, questo tipo di locali per via della tanta luce e di quell’atmosfera calda e accogliente che li contraddistingue». Un fascino che è riuscita a ricreare con un budget piuttosto contenuto.
Quando visita questo bilocale nel sottotetto per la prima volta, se ne innamora all’istante, malgrado le condizioni in cui versi lascino alquanto a desiderare. «Cercavo un appartamento da ristrutturare che fosse un po’ diverso dal solito, in modo da poter fare esperienza “sul campo”. Dato che ho sempre abitato in un sottotetto, sin da quando ero bambina, speravo di trovare un luogo simile a una piccola mansarda parigina: adoro, infatti, questo tipo di locali per via della tanta luce e di quell’atmosfera calda e accogliente che li contraddistingue». Un fascino che è riuscita a ricreare con un budget piuttosto contenuto.
Nonostante la casa non sia molto grande, Prisca può ospitare tranquillamente amici e parenti grazie a un comodo divano letto. Il tavolino bianco, che vediamo in foto, è stato modificato apposta per enfatizzare l’atmosfera Zen del soggiorno. «Ho accorciato le gambe, in modo che fosse meno alto e rispecchiasse di più lo stile giapponese, in abbinamento perfetto al tappeto in simil-prato e al pouf». Di fronte, il mobile porta Tv, progettato su misura, funge anche da libreria bassa.
Per compensare la mancanza di altezza nel soggiorno mansardato, Prisca ha deciso di creare un open space: in questo modo, lo sguardo è libero di vagare tra i diversi ambienti della casa e la luce naturale si diffonde con più facilità, facendo risaltare i volumi. Le pareti ridipinte di bianco e grigio dorato amplificano la sensazione di spazio e mettono in evidenza l’intelaiatura del tetto, che oggi appare in tutto il suo splendore.
Tavolino: Lack, Ikea; Lampada a stelo: Architecte, Castorama; Applique a due bracci: Tornado, AM.PM; pittura murale: grigio dorato n°6, Leroy Merlin
Per compensare la mancanza di altezza nel soggiorno mansardato, Prisca ha deciso di creare un open space: in questo modo, lo sguardo è libero di vagare tra i diversi ambienti della casa e la luce naturale si diffonde con più facilità, facendo risaltare i volumi. Le pareti ridipinte di bianco e grigio dorato amplificano la sensazione di spazio e mettono in evidenza l’intelaiatura del tetto, che oggi appare in tutto il suo splendore.
Tavolino: Lack, Ikea; Lampada a stelo: Architecte, Castorama; Applique a due bracci: Tornado, AM.PM; pittura murale: grigio dorato n°6, Leroy Merlin
È difficile immaginare lo stato pietoso in cui si trovava l’appartamento quando Prisca ne è entrata in possesso. «Le travi erano così sporche da essere nere! Per mettere a nudo la superficie in legno, ho dovuto noleggiare una sabbiatrice con un compressore da cento litri». Dopodiché, per ottenere questo effetto lattiginoso e mettere in risalto le venature del legno, Prisca ha dovuto stendere una mano di flatting sulle travi verniciate di bianco.
L’isolamento termico è stato completamente rifatto: sono stati posati la lana di roccia e un isolante sottile, che proteggono dal freddo invernale e mantengono fresca la casa durante i mesi estivi – un aspetto da non sottovalutare, visto che, in un sottotetto, il caldo può diventare subito opprimente. Per di più, l’appartamento, che gode di una doppia esposizione, era già dotato di due finestre per mansarde, in grado di creare una gradevole corrente d’aria.
L’isolamento termico è stato completamente rifatto: sono stati posati la lana di roccia e un isolante sottile, che proteggono dal freddo invernale e mantengono fresca la casa durante i mesi estivi – un aspetto da non sottovalutare, visto che, in un sottotetto, il caldo può diventare subito opprimente. Per di più, l’appartamento, che gode di una doppia esposizione, era già dotato di due finestre per mansarde, in grado di creare una gradevole corrente d’aria.
Laddove possibile, il parquet originario è stato levigato e vetrificato; mentre il restante pavimento della casa è realizzato in piastrelle, posate su un solaio in legno costruito da Prisca, a copertura del materiale isolante, posto tra i travetti che sorreggevano il vecchio parquet, troppo rovinato per essere conservato.
Dalla camera da letto al soggiorno l’assenza di tramezzi crea un effetto ottico a imbuto, che non viene interrotto nemmeno dalla cucina e dal bagno, situati a entrambi i lati del corridoio: un gioco di profondità che fa sembrare l’appartamento più grande di com’è nella realtà.
Il bancone della cucina, realizzato su misura in MDF con finitura in cemento spatolato, sorprende per la sua profondità. «La mia idea era di costruire un tavolo da pranzo su cui potessi anche cucinare, disegnare, dipingere, stendere i miei progetti d’architettura, ecc. È il tavolo della casa, dove posso dedicarmi alle mie attività, ma anche cenare in compagnia di quattro o cinque persone». Gli sgabelli in acciaio inox, invece, sono una soluzione provvisoria. «Volevo i Tolix, ma per qualche tempo dovrò rinunciarci per rispettare il budget».
Per scoprirne di più leggi Icone del Design: la Sedia Tolix, Emblema dello Stile Industriale
La trave del tetto, incorporata al bancone, serve oggi da supporto a una lampada in stile industriale, creata da Prisca. «È una semplice lampadina a incandescenza, appesa a un cordoncino in tessuto. L’interruttore si trova direttamente sulla culatta».
Per scoprirne di più leggi Icone del Design: la Sedia Tolix, Emblema dello Stile Industriale
La trave del tetto, incorporata al bancone, serve oggi da supporto a una lampada in stile industriale, creata da Prisca. «È una semplice lampadina a incandescenza, appesa a un cordoncino in tessuto. L’interruttore si trova direttamente sulla culatta».
In cucina manca il frigorifero. «Ne volevo uno grande, ma non avevo abbastanza spazio. Perciò ho riadattato alcuni mobili comprati all’Ikea, tagliandoli su misura, in modo da poterlo installare all’ingresso», spiega Prisca.
Per i fornelli, ha scelto un piano cottura in vetroceramica a due fuochi, così da poter usufruire di una superficie di lavoro maggiore. Il microonde, invece, è nascosto nell’armadietto sottostante, al fine di mantenere questo ambiente il più possibile essenziale.
Piano cottura: Möjlig, Ikea; lavandino: Castorama
Per i fornelli, ha scelto un piano cottura in vetroceramica a due fuochi, così da poter usufruire di una superficie di lavoro maggiore. Il microonde, invece, è nascosto nell’armadietto sottostante, al fine di mantenere questo ambiente il più possibile essenziale.
Piano cottura: Möjlig, Ikea; lavandino: Castorama
Il bagno, situato di fronte all’ingresso, è la prima cosa che si vede entrando nell’appartamento.
La magnifica vetrata che lo delimita, tuttavia, non è certo l’ideale per proteggere dagli sguardi indiscreti. Per questo motivo Prisca ha montato una piccola tenda in lino, che basta tirare per avere un po’ di privacy. «Vivo da sola, perciò non è un grosso problema per me e poi adoro poter guardare tutta la mia casa da dentro la doccia. Non sopporto di sentirmi chiusa in uno spazio ristretto», spiega la ragazza. «Soprattutto, non mi stanco mai di vedere la faccia preoccupata dei miei ospiti quando arriva il momento di fare il bagno! Confesso che mi diverte molto lasciar credere, per qualche minuto, di non aver pensato a nessuna soluzione alternativa!».
La magnifica vetrata che lo delimita, tuttavia, non è certo l’ideale per proteggere dagli sguardi indiscreti. Per questo motivo Prisca ha montato una piccola tenda in lino, che basta tirare per avere un po’ di privacy. «Vivo da sola, perciò non è un grosso problema per me e poi adoro poter guardare tutta la mia casa da dentro la doccia. Non sopporto di sentirmi chiusa in uno spazio ristretto», spiega la ragazza. «Soprattutto, non mi stanco mai di vedere la faccia preoccupata dei miei ospiti quando arriva il momento di fare il bagno! Confesso che mi diverte molto lasciar credere, per qualche minuto, di non aver pensato a nessuna soluzione alternativa!».
Il bagno è stato progettato come uno studio. «Mi serviva un posto dove potermi prendere cura delle piante, visto che non ho balconi né terrazzi». Per di più, questo locale rappresenta la stanza più importante della casa, quella che ha richiesto più impegno da parte di Prisca durante la progettazione. «È stata una vera e propria sfida, perché ho dovuto creare un ambiente arioso e funzionale in soli 1,9 m² abitabili. Ho cercato, quindi, di sfruttare al meglio la superficie totale (6 m²) che avevo a disposizione». Per ottimizzare lo spazio sotto al tetto spiovente, la giovane architetta ha optato per una vasca, di fronte alla quale si trova un mobile bagno aperto e personalizzato, che accoglie alcune ceste in vimini.
Il vero colpo di genio, però, è un altro: «Per riuscire a mettere anche la lavatrice (un modello salvaspazio), senza che risultasse troppo ingombrante, ho creato una nicchia in fondo al bagno, che posso chiudere facilmente grazie a una tendina bianca».
Mobile bagno personalizzato: La Redoute
Il vero colpo di genio, però, è un altro: «Per riuscire a mettere anche la lavatrice (un modello salvaspazio), senza che risultasse troppo ingombrante, ho creato una nicchia in fondo al bagno, che posso chiudere facilmente grazie a una tendina bianca».
Mobile bagno personalizzato: La Redoute
La vasca, nascosta dietro a un muretto con paramento in mattoni, è rivestita con un mosaico dalle nuance beige e crema. Una soluzione d’arredo raffinata, che contribuisce alla delicatezza di questo ambiente.
In camera, Prisca ha ideato e progettato su misura un podio, su cui poggia il letto. Una scelta che può stupire soprattutto in un locale mansardato, dove ogni centimetro è prezioso, ma che è frutto di un’attenta riflessione: «All’inizio, esisteva un certo dislivello tra il soggiorno e la camera da letto, che era più bassa; così, ho deciso di demolire tutto per riportare le due stanze alla stessa altezza, eccetto per il podio, la cui base poggia sotto l’attuale pavimento», spiega Prisca.
Finestra per tetto: Fakro
Hai intenzione di dare nuova vita a un sottotetto? Leggi Ristrutturare: Trasformare un Semplice Sottotetto in una Zona Giorno
Finestra per tetto: Fakro
Hai intenzione di dare nuova vita a un sottotetto? Leggi Ristrutturare: Trasformare un Semplice Sottotetto in una Zona Giorno
Il letto, dotato di meccanismo di sollevamento, mostra un contenitore particolarmente profondo e capiente, ideale per riporre lenzuola e altri oggetti ingombranti.
Disposte tutt’intorno al materasso, alcune pratiche cassapanche rivestite in pelle, danno vita a una specie di sofà marocchino. «Le ho fatte costruire da Bastien Bernal, un artigiano tappezziere che ho conosciuto in Marocco». In questo modo il letto, posizionato sotto la finestra, consente a Prisca di leggere in tutta comodità, come se fosse seduta sul divano.
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: l’architetto Prisca Pellerin di DE-HMONP
Dove: Ivry-sur-Seine, Francia
Superficie: 60 m² , 24 m² abitabili (legge Carrez)
Budget: 30.000 €
Il particolare interessante: lo scopo della ristrutturazione era creare uno studio d’artista, dove Prisca potesse vivere comodamente, ricevere gli ospiti e, al tempo stesso, lavorare
L’appartamento di Prisca, seppur minimalista, si presenta come un nido caldo e accogliente. «Ho voluto mescolare alcuni elementi contemporanei ai materiali originari, come il legno del parquet e dell’intelaiatura del tetto, i mattoni bianchi delle pareti, i serramenti in metallo, ecc. Non amo le case troppo “nuove”, trovo che siano fredde».